martedì 16 gennaio 2018

Art’s awakening




Il disegno ha da sempre rappresentato per me una preferenziale via di espressione. Da bambino era un modo per attirare l’attenzione di genitori, parenti ed amici. A scuola un mezzo con cui potevo distinguermi dagli altri fino ad essere premiato. Fumetti, caricature, invenzioni, erano all’ordine del giorno. Una costante che davo quasi per scontata. Quando intrapresi gli studi di Medicina approfittai dell’esame di Anatomia Umana per disegnare il corpo nei suoi segreti. A 24 anni con apparente ma prevedibile casualità iniziai a dipingere su tela con colori a olio grazie a rudimenti trasmessimi dal mio babbo, che a sua volta era stato un disegnatore e pittore autodidatta. È da lui che ho preso la mia firma, Kesy. Evidentemente avendo vissuto l’arrivo degli americani alla fine dalla guerra come un evento liberatorio ed una occasione di rinascita aveva inteso di americanizzare il suo cognome. Inoltre vi vedo un tentativo subconscio di dicotomizzare la sua personalità da studente serioso rispetto all’ estro dell’aspirante artista. Il mio primo ciclo di dipinti, quasi tutti su cartone telato di dimensioni contenute hanno come soggetto il mare, elementi paesaggistici del circondario, la figura femminile. Ben presto mi bloccai, perdendomi nei miei studi di Medicina, nella mia ricerca analitica del senso dell’esistenza e di una stabilità economica e affettiva. Accadde solo 20 anni dopo, in occasione di una gita a New York, durante la visita al Moma, che il mio bisogno di esprimermi con il disegno e la pittura si è manifestato di nuovo e in maniera prepotente. Autodidatta convinto ho proseguito da dove avevo lasciato il mio percorso di conoscenza, cercando soluzioni personali ai mille problemi pittorici che si presentavano di volta in volta quando mi accingevo a realizzare un progetto. Impressionismo, iperrealismo, espressionismo, astratto, sono alcune categorie in cui posso provare ad incasellare le mie tendenze e i miei quadri. Al momento ho realizzato 70 dipinti e sto ancora cercando di capire chi sono. 

giovedì 22 giugno 2017

Sul Surrealismo


Per quanto mi trovi a constatare di essere stato un surrealista per buona parte della mia vita, attualmente quel genere di opere raramente hanno qualcosa in grado di colpirmi a fondo. Tranne qualche quadro di Dalì dove però forse mi impressiona di più la maestria del suo tratto. Personalmente trovo nel surrealismo pittorico una sorta di errore di fondo. La ricerca della liberazione dall'aspetto formale della realtà tangibile porta a rappresentazioni in cui non posso fare a meno di continuare a vedere la persistenza della schiavitù della ricerca di quelle stesse forme ma in maniera caotica, spesso contrastante con la ricerca del bello. È quest'ultima invece l'unica che mi interessa perseguire. Non a caso inviduo nell'astrattismo una via interessante per tendere a questo, mentre Dalì e i surrealisti ne erano acerrimi critici. Psicologicamente individuo nella ricerca del bello la identificazione del Se. 

mercoledì 21 giugno 2017

Estate


Ho un paio di pile scariche. Le fantasie sono quadri dipinti con l'aria. L'autocelebrazione spenge a poco a poco la voglia di vivere. Voglio i tuoi sorrisi tra a me, il sole e l'acqua del mare. Voglio riuscire a vedere solo quello che ho vicino di fronte. Il venticello fresco mi ristora dall'afa. Le gambe pesanti adagiate sul divano. Un piccolo compito da svolgere senza fretta. Una stanchezza interiore da cui mi lascio limitare. 
Sembra il solito labirinto intricato, invece è solo oggi. 

martedì 8 settembre 2015

Il bivio

Ritrovarsi ad un punto del cammino a dover scegliere tra due sentieri.
Il più familiare, panorami che evocano casa con tutti i momenti di intensa felicità ed abissi di profondo dolore. Il fascino della libertà cinica proiettata in una sorta di anarchia. Curve su curve dove mettere alla prova i propri riflessi, il proprio corpo. La possibilità di illudersi ricercando la grandezza estrema, l'illuminazione. Il sentiero oscuro, incerto e passionale. Quello su cui è più facile andare, anche perchè prosegue la traiettoria della via. Dall'altra parte, inizia l'altro sentiero. È scomodo da raggiungere rispetto al proseguire innanzi. Ma una dolce luce blu accende un piccolo fuoco nel cuore, giusto un soffice, costante, affidabile tepore. Una freddezza morbida nell'osservare. Gli odori, i colori, i suoni del mondo ed il mondo interiore. Il mare calmo dove è piacevole nuotare. Un sospiro davanti ad un tramonto arancione. Il piacevole tran tran quotidiano, tra scoperte, fatica, difficoltà e soddisfazioni. Un ciclo lieve, perfetto, progressivo. 
Il mio Io selvaggio, il lupetto allevato da Maya Liebl, sente, palpa la psiche. Eppure resto al bivio, tentennante. 



mercoledì 2 settembre 2015

Cuore di carta

Sono contento perchè oggi ho sorriso, senza aver vinto niente. Ho fatto un cuore di carta per te. Di quelli che volano via e si bagnano di pioggia di mare. Oppure prendono fuoco e finiscono in un momento. Un cuore di carta spaventato mi toglieva il respiro, mentre ti cercavo, mentre ti parlavo senza dire niente. Mentre fingevo di correre via lontano da quel fungo velenoso, che il resto del mondo chiama Amore. 

venerdì 21 agosto 2015

Gli aquiloni di fuoco

Il richiamo dei tam tam nella notte. Dalla spiaggia prendono il volo aquiloni di fuoco. Ti cerco, con lo sguardo nell'ombra ed il cuore in gola. Tra me e il mare, un abisso profondo milioni di bocche
affamate di oro vivo, da attraversare per arrivare da te. Non esistono parole dentro di me, e nemmeno codardia. Forse perchè tu non ci sei. E il silenzio è rotto, come un segnale di sventura. 

giovedì 7 maggio 2015

Stagnazione

Mi sono portato dietro dall'Inghilterra il modo di vedere i colori. Eppoi dopo una robusta colazione in genere accadono sempre un po di cose. Come l'incursione nel giardino dei miei genitori dopo la spesa o messaggi erotici sprecati qua e la. Oggi sono tutti ingegneri della Ferrari. La pastarella non mi fa voglia. Ho un sacco di cose da preparare. 

Fk